È ormai popolarmente nota quella esemplificazione della teoria del caos secondo cui il battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del mondo. In altre parole, da qualunque evento possono derivare catene di conseguenze imprevedibili: un concetto che apre a una prospettiva vertiginosa di possibilità, esplorate spesso e volentieri dalla letteratura in chiave metanarrativa con racconti che esibisco platealmente come i rapporti di causa-effetto siano la materia essenziale di cui è fatta ogni trama.
In questo filone si inserisce Madama Matrioska, esordio di Anja Boato, nonché uno dei primi titoli dell’appena nata casa editrice Accento. La matrioska del titolo è già una descrizione della struttura del libro, che è composto da una serie di storie l’una dentro l’altra. Di fatto ogni capitolo è un racconto quasi indipendente, se non fosse che il personaggio al centro di ciascuna storia appare già (in genere in un ruolo marginale) in quella precedente. Insomma, quello che in un racconto è solo una comparsa, diventa protagonista nel racconto successivo. Di più: procedendo cronologicamente a ritroso, ogni capitolo racconta l’origine (spesso un dettaglio insignificante per un personaggio, ma che sarà decisivo per un altro) di ciò che innescherà o segnerà una svolta nella storia che abbiamo letto appena prima. E così partendo da una situazione dalle atmosfere pulp (due uomini devono sbarazzarsi di un cadavere) si comincia a seguire all’indietro il concatenarsi di cause che hanno portato fino a lì, conoscendo una serie di personaggi le cui azioni influenzeranno inconsapevolmente le vite altrui.
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