Nell’immaginario comune, ogni personaggio storico ha una caratteristica dirompente, motivo stesso per cui se ne ha memoria nella miriade di nozioni storiografiche. Carlo Magno, Karolus in latino, è affiancato alla vittoria. Vincere non è una qualità umana, esistono situazioni in cui si vince e altre in cui si perde. La vittoria è una condizione. Nella prassi culturale dell’Occidente, esistono i vincenti e i perdenti, perché interpretata come un’attitudine. L’imperatore è lo stereotipo per eccellenza dell’attitudine “la vittoria”, non a caso ben calcata dall’educazione scolastica. Lo è per l’immaginario europeo, non solo in Italia. Lo è per la cultura popolare, tradotta nei secoli. Lo è per i bambini e gli adulti. A questo personaggio, Carlo Magno, si rifà uno degli scrittori italiani di romanzi storici per eccellenza, Franco Forte, in una lunga review della vita di Karolus; dalla sua incoronazione a ritroso tra vicende familiari e politiche, fino ai particolari di battaglia – cioè di pratica del potere primordiale –, fin dentro la tentazione del gossip, che come già per Il Trono di Spade, fortunatissima serie televisiva di dominio mondiale, si fa potere e capacità narrabile della condizione umana di ogni secolo. «Una ragnatela di piccole imperfezioni distorceva il riflesso nel …