Pierre Lemaitre, nato a Parigi nell’aprile 1951, ha insegnato per molti anni letteratura e ora è scrittore e sceneggiatore. Grazie al successo dei suoi romanzi, tutti premiati da critica e pubblico, si è imposto come uno dei grandi nomi della narrativa francese contemporanea, le cui opere sono state tradotte in più di venti lingue.
Per la casa editrice Mondadori ha pubblicato la serie noir del commissario Verhoeven (Irène, Alex, Camille e Rosy & John), nel 2014 Ci rivediamo lassù, vincitore del Premio Goncourt 2013, nel 2016 Tre giorni e una vita, nel 2018 I colori dell’incendio e nel 2020 Lo specchio delle nostre miserie.
Nella collana Scrittori italiani e stranieri, edita da Mondadori, si inserisce il nuovo romanzo dell’autore, Il serpente maiuscolo – titolo dell’opera originale Le serpent majuscule – tradotto da Elena Cappellini.
Si tratta di un romanzo crudo, drammatico e intenso, come può essere la vita, e che l’autore affronta con il distacco di un narratore onnisciente. Lemaitre si situa dentro la materia e non si lascia impressionare dai pensieri oscuri e dai cambiamenti repentini dei propri personaggi, da lui ideati, a immagine di una realtà che spesso sconvolge, stupisce e spaventa.
La narrazione viene fatta precedere da una breve premessa firmata dall’autore stesso, in cui ripercorre brevemente le tappe del suo cammino come scrittore di gialli e noir, citando alcuni titoli del passato e tentando successivamente di offrire al lettore una prospettiva, una chiave di interpretazione dell’opera di cui sta per cominciare la lettura.
A seguito di queste pagine, si apre il romanzo, l’ultimo, come afferma lui stesso, ma in realtà il primo, uno scritto di gioventù, adattato e rivisto, che non aveva mai trovato la luce, fino ad ora. Scritto nel 1985 e inedito, Il serpente maiuscolo è in realtà il suo primo noir e, nelle
…