Plasmare, dal fango, una qualche figura è opera di bambino e di creatore. Nel racconto Le rovine circolari di Borges un uomo dà vita a un altro uomo, in questo modo. Cosa può succedere se un uomo sceglie la forma del libro? Come si distinguerà l’autore da quel manoscritto? Quale sarà la funzione finale dell’uno e dell’altro? È una fantasmagoria, questo gioco dell’immaginazione e della scrittura che si gioca a Bucarest, città che è parte di questa visione, dove vive un uomo che è al contempo artefice e oggetto di quella visione, che a sua volta è artefice o oggetto di un’altra visione, così, verso una direzione infinita e labirintica che trova compimento infine solo nell’autore, Mircea Cărtărescu, che con Solenoide segna un capolavoro trasversale a tutte le letterature: ci sono Kafka, Poe, Pynchon, Borges, ma anche Dante, Tudor Arghezi, Piovene (si cita il suo Le stelle fredde) e Lautréamont. Non dovrebbe stupire, se si conosce Cărtărescu, se si ha letto Abbacinante o persino Nostalgia, con quel gioco della settimana che si fa allegoria, prima del menarca e poi del Gioco come concetto, come metafora della scoperta dell’Universo. L’autore rumeno è un visionario, uno gnostico della scrittura, depositario di una …
Autore: Alessio Barettini

Anche Fifty-Fifty Sant’Aram nel Regno di Marte, il secondo dei due volumi che compongono l’ultima fatica di Ezio Sinigaglia, comincia con il solito gusto un po’ irriverente un po’ scanzonato del narratore Aram, il Narratore di questa storia, meglio noto come Warum perché così lo chiama Fifì, Fifty-Fifty, il principale degli altri personaggi di queste storie. Chi abbia letto Fifty-Fifty. Warum e le avventure Conerotiche è senz’altro abituato a questa voce abitata da giochi linguistici provocanti, espressioni intelligenti e capaci di lasciare la propria collocazione per arrivare in territorio nuovo e creativamente fertile. Basta solo il titolo del primo capitolo e reimmergerci in quel suo mondo: Il lattoniere degli dèi. La storia di Sant’Aram nel Regno di Marte inizia con i soliti amici, un gruppo eterogeneo e ben archetipizzato: ci sono Aram, il fragile ma geniale Stocky e la sua amorfa moglie, i soliti banalissimi Smokecocks, l’intrigante Beauharnais, la pessima Manon. Soprannomi che attingono a diverse realtà, ma tant’è, Warum è un bagaglio di cultura e di ingegno, di ironia e di intenzione. E Fifì, ovviamente, il solito dolcissimo enigma, il bell’oggetto del desiderio di Aram, la perfezione del mai-raggiunto che ha cambiato l’esistenza di Aram addomesticandolo, riuscendo a farlo …
Carlotto torna alla pubblicazione con Il Francese, fresco di stampa per Mondadori. Il Francese è un macrò, un magnaccia che gestisce un gruppo di prostitute di alto borgo. O almeno, questa era l’immagine che si era faticosamente costruito, ma non era certo che i frequentatori della sua maison, anche i più assidui, avessero colto la differenza. Ci tiene alle sue protette, il Francese. Vuole sempre che tutto sia ineccepibile e si sente un benefattore, dato che le donne che accettano di lavorare per lui sono ragazze universitarie che hanno bisogno di soldi o donne in crisi, altrimenti perse. È un uomo che si è fatto da sé, che si è messo in proprio, Toni Zanchetta, che ha deciso di costruirsi un personaggio unico nell’ambiente, più un esteta che un violento, un uomo con dei principi solidi. La sua abilità consisteva nell’avvicinarle, nel recitare la parte dell’uomo che finalmente le capiva e nell’offrire una via d’uscita. La libertà dopotutto ha un prezzo. Sempre e comunque. Carlotto si diverte a raccontare questo pezzo di mondo, i suoi codici inattaccabili, le perversioni dei clienti, i non-detti della vita delle donne della maison. Zanchetta vi appare, come spesso accade in questo tipo di letteratura, …
Tre anelli, Una storia di esilio, narrazione e destino di Daniel Mendelsohn è un libro sui maestri della letteratura, come si può evincere dall’epigrafe dell’Inferno che ricorda l’immensa stima di Dante per il “suo” Virgilio. Il libro si compone di tre parti. La prima è intitolata Il lycée Français, e inizia così: «Uno straniero arriva in una città sconosciuta dopo un lungo viaggio. Da qualche tempo è stato separato dalla sua famiglia; da qualche parte c’è una moglie, forse un figlio. Il percorso è stato travagliato, e lo straniero è stanco». Mendelsohn sta scrivendo di Odisseo, prima di cambiare discorso e raccontarci di quando diversi anni fa è andato a cercare informazioni in Polonia per scrivere un libro su alcuni suoi parenti testimoni o vittime dei rastrellamenti nazisti, che poi sarebbe stato Gli scomparsi. Oltre al racconto personale Mendelsohn riflette su come l’atto del ricostruire la memoria sia un confronto secco con la consapevolezza che le cose scompaiono e che prima di scomparire possono essere ricostruite. I tentativi di ricostruzione sono tentativi di repliche dell’originale, un’operazione intellettuale che può essere altrettanto faticosa anche in campo creativo. «Ogni volta che cercavo di intraprendere un nuovo progetto, mi sentivo come uno degli …
Eclissi è un romanzo poetico, introspettivo, delicato, scritto con un linguaggio attento al paesaggio e all’interiorità dei personaggi, capace di suggestioni più che di dichiarazioni, di sospetti dell’anima e di verità nascoste, cercate attraverso una scrittura lenta e ricca di spunti. Eclissi crea una serrata corrispondenza tra un evento naturale unico e l’epifania del protagonista, Eugenio Akron. Il viaggio dell’anziano architetto si rivela una scoperta quando entra in contatto con la vedova Wilson, un’elegante signora appassionata di fenomeni naturali, vero enzima del romanzo. Ogni viaggio è la risposta a una domanda, ma che succede se non si conosce la domanda? Che succede, se la risposta deve prodursi attraverso la formulazione della stessa? C’è bisogno di un fattore esterno. Mrs. Wilson contribuisce alla formazione della verità, alla composizione del quesito, rivelazione che avviene attraverso la lingua, ed è proprio il punto di forza principale del libro, più ancora del senso di perdita, della forte nostalgia e del compimento di una parabola. Sinigaglia aggiunge la forza di un elemento prettamente linguistico. Non gli basta la riflessione poetica che intreccia presente e memoria, ambiente e discorso. Sa rendere più incisivo il testo attraverso un plurilinguismo ritagliato sui personaggi. Triestino, Akron pensa in dialetto, …