Si è tenuto in Sardegna, nella meravigliosa scenografia di Porto Cervo, la finale del premio letterario Costa Smeralda, dedicato alla narrativa e alla saggistica. Già vincitore del riconoscimento internazionale era stato il ritorno di Emmanuel Carrère, con il suo V13, saggio edito da Adelphi. Presidente di giuria è stato Stefano Salis, giornalista e scrittore, responsabile della redazione Commenti del Sole 24 Ore, dove si occupa delle pagine culturali. In giuria, Chiara Valerio, Elena Loewenthal, Lina Bolzoni e Marcello Fois. A contendersi l’edizione 2023 sono stati – per la sezione Narrativa – Bruno Arpaia (Ma tu chi sei, Guanda), Valeria Parrella (La fortuna, Feltrinelli) e Andrea Canobbio (La traversata notturna, La nave di Teseo). Per la sezione Saggistica, Benedetta Tobagi (La Resistenza delle donne, Einaudi), Gaddabolario (a cura di Paola Italia, Carocci) e Teresa Cremisi (Cronache dal disordine, La nave di Teseo). Sul sito del premio è possibile conoscere meglio gli autori. Da Teresa Cremisi, editor di lungo corso che ha lavorato per Garzanti, Gallimard, Flammarion e oggi presidente della casa editrice Adelphi; a Benedetta Tobagi, giornalista e scrittrice, saggista di Storia contemporanea, che con La Resistenza delle donne affronta l’aspetto di genere del periodo più importante della storia recente, con un minuzioso lavoro di scoperta archivistica; al Gaddabolario, esperimento di saggistica applicato allo scrittore la cui opera Calvino descriveva nella misura di «romanzo contemporaneo come enciclopedia». A introdurre la categoria Narrativa della manifestazione può essere, invece, il realismo magico che ispira La fortuna di Valeria Parrella, già autrice di Almarina, Premio Flaiano per la narrativa. Oppure, a incuriosire può essere il romanzo familiare La traversata notturna di Andrea Canobbio; concetto ascrivibile a Freud, oltre che alla narrativa, come un percorso nella storia familiare del Sé. O il memoir di Bruno Arpaia, edito da Guanda per il romanzo Ma tu chi sei, con l’incedere nel presente, di scoperta, da cui decorre uno stile disilluso e poetico, la cui metafora del rapporto reale con la madre ultranovantenne malata di Alzheimer è identitaria.
Dei sei titoli, mi ha colpito la particolarità di Cronache dal disordine, già edito in Francia nel 2021, e riproposto dalla casa editrice di Elisabetta Sgarbi in Italia. Nella prefazione, gli intenti: «Una rubrica settimanale è uno sport di resistenza». Il libro è una raccolta di brevi articoli apparsi su Journal du Dimanche, dal 2018. L’edizione italiana offre una selezione diversa di pezzi rispetto alla francese. La ratio temporale è la crescente lontananza degli scritti. Cronache dal disordine si apre dal culto del classico e attraversa le settimane con spirito critico, moderno e confidenziale. Fa trasparire l’insopportabilità dei social media, anche se la raccolta somiglia a un blog su carta. Presente in maniera massiccia è l’analisi di un’antropologia ironica e contemporanea, l’inerzia dell’intorno: «Ho da poco saputo che un giorno l’amica dei miei amici ha fatto un respiro profondo, ha poggiato il dito sull’applicazione che le aveva tenuto compagnia quando aveva voglia di morire: le icone si sono messe a tremolare e con un gesto secco ha eliminato Candy Crush dal suo tablet. E dalla sua vita». Romanzo di Cremisi da recuperare è La Triomphante, pubblicato da Adelphi, memoir delicato e prodromico a Cronache dal disordine.
Di seguito, i vincitori dell’edizione 2023 del Premio Costa Smeralda, con relative motivazioni.
Sezione Narrativa: La fortuna, Valeria Parrella, Feltrinelli
Motivazione: Abitare la forma breve è un atto letterariamente altissimo. Significa, quando prodotto ai massimi livelli, attraversare quel territorio fra prosa, poesia e teatro, tra narrativa, lirica e rappresentazione, che davvero pochi autori sono, e sono stati, attrezzati a percorrere. Un cammino spesso accidentato perché necessita di competenze e di talenti non sempre simultanei nello stesso autore. Si tratta dunque di una tendenza specifica a misurare parole, suoni, metri e a metterla al servizio di un’evocazione, di una narrazione. L’ultima opera di Valeria Parrella, La Fortuna, da questo punto di vista, e non solo, è assolutamente emblematico. Premiamo con questo nostro riconoscimento il suo lavoro coerente, e costante nel tempo, sulla parola come unità di misura aurea; il traguardo di aver prodotto una scrittura che, nella sua concentrazione, nella sua stratificazione, ha alzato esponenzialmente il grado di letteratura percepita, senza mai aver dimenticato il piacere della lettura.
Sezione Saggistica: Cronache dal disordine, Teresa Cremisi, La nave di Teseo
Motivazione: Cronache dal Disordine di Teresa Cremisi è un libro avventuroso. Si sarebbe detto, anni fa, quando le parole avevano più di un senso, un libro di occasione. L’occasione è una rubrica intitolata Ma tasse de café che Cremisi tiene settimanalmente dal 2018 su Le Journal du Dimanche. Settimana per settimana, l’autrice, avventurosamente, segnala una qualche incoerenza, una qualche increspatura nel flusso delle cose. Spezza laddove il coro tragico direbbe tieni insieme. Se il flusso di coscienza collettivo diventa, e in effetti è, un torrente privo di senso, l’unico modo che chi scrive ha per interpretare, tentare di capire, è additare, come una vedetta sulla tolda, ciò che sul flusso, per poco, o tanto, galleggia. Il suo romanzo La Triomphante comincia d’altronde con «Ho una immaginazione portuale». Cronache dal disordine è dunque il libro degli scarti, degli eccessi, delle diminuzioni, di ciò che rimane, del fuori scala, del transeunte e di ciò che resta impigliato, dopo le piene, tra i rami degli alberi. Lo sguardo è ironico, comico, colto e profondo, ossimorico. Porta con sé una leggerezza grave o una gravità leggera, una malinconia euforica o una euforia malinconica. Per l’avventura dell’ossimoro e delle contraddizioni ringraziamo Teresa Cremisi e le assegniamo il premio Costa Smeralda 2023 per la sezione saggi.
Premio Internazionale: Emmanuel Carrère
Motivazione: Profondo indagatore dell’animo umano, Emmanuel Carrère, scrittore noto e celebrato a livello internazionale, ha restituito, con tutta la sua opera, giunta oggi al successo di V13, il libro nel quale racconta le vicende processuali degli imputati delle stragi terroristiche francesi, alla letteratura la dignità e la funzione che le compete. E cioè quella di rivelare, con la magia della scrittura, con la consapevolezza dell’indagine delle ragioni profonde, con la profondità mai banale del quotidiano e delle azioni che si compiono, cosa si cela all’interno dell’uomo. Un buco nero profondo che tutto ingoia (ma che restituisce, sotto molto forme) e che merita di essere raccontato, capito, comunicato. Come i grandi scrittori russi, per esempio, Dostoevskij, Carrère non smette di scavare, goccia dopo goccia, parola dopo parola, in quello che Agostino definiva «in interiore homine». E i suoi libri (non è esatto definirli romanzi, solo romanzi) sono una radiografia che scruta nei protagonisti delle sue vicende, ma anche, e questa è la sorpresa, in Carrère stesso, ma anche in ciascuno di noi lettori. In una intervista, Carrère, disse questa frase «Il cammino più breve verso gli altri passa attraverso sé stessi». Forse è un luogo comune dire che la vita non è nient’altro che un dialogo fra il nostro Io, il nostro nucleo più profondo, e il mondo esterno, cioè gli altri. Diciamo che per me scrivere, sostanzialmente, è sempre un modo di trovare forme eterogenee per descrivere questo dialogo. Nel nome di questo dialogo, e felici che sia lui a succedere al Premio Nobel Orhan Pamuk (augurandogli che gli succeda anche in Svezia), siamo onorati e felici di conferirgli il Premio Internazionale Costa Smeralda 2023.
Premio Cultura del Mediterraneo: Mario Tozzi
Motivazione: Nella copertina del suo recente libro, Mediterraneo inaspettato, Mario Tozzi ha scelto di farci vedere l’Italia e le sue isole da una prospettiva poco vista, come capovolta. Si tratta di una scelta profondamente coerente con il contenuto del libro: cioè guardare a un mondo che ci è molto familiare, come il Mediterraneo, che è culla della civiltà, da un punto di vista insolito. Mario Tozzi, ricercatore, scienziato, divulgatore di chiarezza e forza rare, ci ha ormai abituati a farci aprire gli occhi con narrazioni nuove su temi che pensiamo di conoscere. In questo caso, il suo libro e tutto il suo lavoro vengono premiati con convinzione per la capacità di attraversare temi come la storia e il futuro con una consapevolezza difficile da riscontrare. Il lavoro di Mario Tozzi è un prezioso aiuto, per tutti i lettori e per tutti i suoi ammiratori, a renderci conto che il mondo che viviamo è un dono prezioso che abbiamo ereditato, che dobbiamo tramandare ma che, prima di tutto, dobbiamo avere la coscienza di preservare e custodire.
Premio speciale: Antonio Marras
Motivazione: Verrebbe da dire che premiamo con il premio speciale 2023 Antonio Marras perché è Antonio Marras. Al di là della semplice battuta, chiediamoci cosa vuol dire “essere Antonio Marras”. Se usassimo solo la parola stilista, tra i più noti, ammirati, rinomati, saremmo su una strada sbagliata. Perché Marras è, a tutti gli effetti, un artista. Che si è espresso, e continua a farlo, con le sue collezioni, i suoi abiti, le sue creazioni, proprie o per marchi altrui. Ma sicuramente, ciò che lo contraddistingue è una forza rara che gli arriva, e qui sta il nocciolo della nostra premiazione, non solo da un non avere rinnegato le sue radici in nome della internazionalità, ma di averla usate convintamente per abbattere barriere e stereotipi. Marras non fa passare nemmeno un giorno senza un disegno, una piccola opera, una creazione. E al centro profondo e remoto di queste sue creazioni c’è sempre un fuoco che proviene dalla sua storia, dalla sua Sardegna, dalla sua intatta voglia di comunicarla e renderne in modo nuovo la bellezza e l’unicità. Essere Antonio Marras, oggi, significa portare la Sardegna nel futuro e donarla a tutti. Non dimenticando la sua violenta bellezza e forza storica e arricchendola di nuovi significati, pronti per le generazioni che verranno.
Molta soddisfazione nelle parole di Renzo Persico, Presidente del Consorzio Costa Smeralda: «Anche quest’anno la straordinaria selezione della giuria conferma il Premio Costa Smeralda come uno degli appuntamenti di qualità e di eccellenza del panorama nazionale e internazionale. Siamo orgogliosi che l’evento, indetto all’interno del programma culturale del Consorzio Costa Smeralda, consolidi la sua importanza anno dopo anno, sotto il segno della grande cultura e dei suoi protagonisti». «Il Premio Costa Cultura segna per noi l’avvio della stagione e costituisce la prestigiosa componente culturale che caratterizza la destinazione e l’offerta della Costa Smeralda. Un premio che cresce anno dopo anno, grazie a un parterre di grandissimi scrittori e personalità che siamo felici di ospitare e che ci aiutano a raccontare la cultura italiana e quella sarda» prosegue Mario Ferraro, Vicepresidente del Consorzio Costa Smeralda.
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